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La parola Fotografia è l’unione di due termini greci ovvero luce (φῶς | phôs) e grafia (γραφή | graphè), quindi significa letteralmente “scrittura di luce”.
La fotografia nasce ufficialmente il 7 gennaio del 1839, rigorosamente in bianco e nero, quando un politico e studioso francese, Louise Mandé Daguerre, presentò il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini, la dagherrotipia.
Contemporaneamente alla diffusione delle prime fotografie in bianco e nero, nascevano anche le prime macchine fotografiche, rudimentali e molto lontane da quelle odierne.
A metà ‘800 nasceva già la prima industria fotografica della storia, a Firenze.
Per arrivare alle foto a colori ci vollero alcuni anni, infatti le prime arrivarono nel 1861 per opera di Maxwell, un fisico matematico. La sua prima immagine fu ben differente da ciò a cui siamo abituati ad osservare oggi.
Nel corso del tempo e della storia varie sono le tecniche che si sono susseguite; le macchine fotografiche hanno subito numerose modifiche, migliorie, e anche facilitazioni d’uso.
Agli inizio degli anni ’80, il mondo della fotografia subisce uno scossone epocale: la Sony presenta una Magnetic Video Camera, la Mavica, una reflex che non aveva il rullino ma un floppy disk sul quale venivano memorizzati gli scatti. Il primo supporto di memorizzazione non analogico firma l’era della fotografia digitale.
Oggi l’utilizzo delle foto digitali è decisamente più ampio rispetto a quello che era fino a pochi anni fa. Con l’esplosione di una cultura basata sulla vista e sulle immagini, sia in rete che sui social network, l’importanza della fotografia ha raggiunto nella vita di tutti i giorni e per ognuno di noi, un ruolo da protagonista.
Il significato della fotografia è mutato notevolmente nel tempo, narrare “a scatti” la propria quotidianità è diventato un fenomeno attuale di grande impatto sociale ed emozionale. Tutti possiedono una macchina fotografica (o un telefonino che lo permette) e scattano regolarmente delle fotografie; all’arrivo del digitale consegue quindi una smisurata democratizzazione del mezzo fotografico.
Da una parte troviamo una maggiore apertura del linguaggio, ma dall’altra un utilizzo sconsiderato rischia di svalutare chi della fotografia fa uso consapevole, sottovalutando la progettualità dell’artista.
La fotografia diviene ad oggi un palinsesto di documenti storici, album di famiglia, ritratti di vita quotidiana, emozioni e comunicazione grafica, il tutto supportato da una diffusione semplice e immediata grazie ai social e al mondo del web.
La natura della fotografia rimane, senza obiezione alcuna, “cogliere l’attimo”.
La fotografia è un elemento importante su cui poggia la buona riuscita di una campagna pubblicitaria.
La fotografia pubblicitaria è un progetto di comunicazione visiva che parte dall’analisi di un marchio, un logo, uno slogan e un’icona che rappresentino un servizio, un prodotto, o anche semplicemente un’idea. La buona riuscita sta nel far arrivare il messaggio in modo immediato al target di riferimento (settore di pubblico).
Un messaggio pubblicitario può anche non riferirsi solamente ad una proposta di carattere economico, ma anche sociale o istituzionale; può avere dunque anche un obiettivo no-profit, ma deve essere ugualmente coinvolgente e persuasiva. Per arrivare al pubblico in modo diretto e trasparente, si associa un concetto ad una foto, ma questo è possibile soltanto partendo dallo studio del target e dall’obiettivo finale.
Alcuni esempi dell’enorme potere delle fotografie efficaci:
Da qui si deduce l’importanza di un’immagine creativa, persuasiva, coerente con il messaggio e piacevole alla vista (non per forza piacevole nel contenuto, che può avere anche un carattere negativo o provocatorio).
Una foto deve essere in grado di comunicare emozioni, siano esse positive oppure controverse o terrificanti. L’impatto e l’efficacia vanno di pari passo.
Una fotografia nulla, vuota, priva ad esempio di ritmo, equilibri e forme, non trasmetterà mai il messaggio che noi vogliamo, perché non suscita emozioni e non stimola una reazione.
SAYANA sente lo stimolo di immortalare concetti e momenti con la fotografia in bianco e nero. Porre l’attenzione alle forme ed evidenziare i contrasti è qualcosa che la fotografia BN permette di fare generosamente.
Togliere il colore non vuol dire perdere informazioni, ma al contrario significa enfatizzarle e rafforzare il senso di comunicatività dello scatto. L’attenzione va posta sul contenuto e il colore può distrarre e sviare dall’essenziale.
Il fascino di una fotografia a colori è proprio quando il soggetto è il colore, ma troppo spesso vediamo mediocri ed insignificanti “copie del reale” che hanno ben poco da trasmettere all’osservatore.
Ecco le motivazioni più gettonate da fotografie e designer con una vena monocromatica:
Il primo fotografo a creare un fotomontaggio pare sia stato, nel 1857, l’inglese Henry Peach Robinson.
Il fotomontaggio è una tecnica fotografica in cui, sovrapponendo ed accostando fotografie, o parti di esse, si dà vita ad una composizione che si discosta dalla realtà precedentemente immortalata.
Il fascino del fotomontaggio è soprattutto dato dall’opportunità di plasmare situazioni irreali. La potenza dell’immaginazione può essere liberata in tutta la sua vastità, servirsi concretamente della propria inventiva è come un sogno che diventa realtà.
Fin dalla notte dei tempi l’uomo è affascinato dal mondo onirico, per questo motivo non di rado l’immagine surreale ha un grande impatto sull’osservatore. L’accostamento reale-illusorio può essere la carta vincente, ad esempio, di una campagna pubblicitaria.
Numerosi sono i software che ci permettono di realizzare composizioni interessanti. Solitamente usato dalla maggior parte dei professionisti del settore è Adobe Photoshop, largamente impiegato nell’elaborazione di immagini digitali.
Le motivazioni per sviluppare fotomontaggi possono essere molte, ma l’idea primordiale nasce sicuramente dalla ricerca costante nell’uomo di una realtà alternativa, per l’amore verso la sperimentazione e la volontà di rappresentare graficamente il frutto della propria fantasia.
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